L’ESPERIENZA DEL GRUPPO IN CAMMINO 18.04.06
Forse non tutti sanno che alcuni componenti del gruppo In Cammino, che esiste da oltre 23 anni, hanno dato vita al Cassero ad un’esperienza intensa con altri volontari: il Consultorio, poi ribattezzato SCOT (Servizio Counseling Telefonico Omosessuale) con l’accesso, allora unico a livello nazionale, tramite numero verde.
Con quella meravigliosa esperienza si stava disgregando, sul terreno comune del volontariato legato all’AIDS ed all’accoglienza più in generale, quella visione escludente/dicotomica che avevano molte persone (gay, credenti, non credenti) per cui, parafrasando ciò che un gay raccontò proprio durante un incontro al Cassero su fede e omosessualità, “si viene emarginati dal mondo gay in quanto credenti e dai credenti in quanto gay…”.
Erano anni in cui un gruppo di gay e lesbiche, senza chiedere a priori appartenenze o schieramenti, era unito dall’azione comune per una causa che, al di là delle diverse motivazioni personali, univa e creava solidarietà: organizzare un servizio di counseling/accoglienza e, per un certo periodo, un servizio di assistenza ospedaliera e domiciliare per persone con HIV.
Questa esperienza che citiamo è solo un esempio di questi 23 anni nel tessuto cittadino, regionale, ecclesiale, gay e lesbico.
Da un documento del gruppo In Cammino del 1985:
“Si erano incontrate:
• le nostre esigenze di reciproca accoglienza, di conoscenza vera, di solidarietà;
• i nostri desideri di condividere le diverse problematiche di vita per coglierne una dimensione “culturale” quindi non privatistica e non rivendicazionista;
• le nostre volontà di “credenti” di coniugare la nostra fede con la nostra vita, nel serio tentativo di individuare valide e possibili impostazioni etiche”
Questi tre elementi ancora rappresentano, in estrema sintesi, la ragione principale dell’aggregazione al gruppo di persone e dello stare insieme.
Negli anni sono passate dal gruppo diverse centinaia di persone e, fin dall’inizio, uomini e donne insieme. Questo è uno dei valori distintivi nell’ambito delle aggregazioni del mondo gay e lesbico.
Ancora dallo stesso documento:
“desideriamo essere e rimanere un gruppo non troppo strutturato , semplice, di persone unite, anche se diverse.
Non esistono “capi” nel gruppo, nella consapevolezza che ognuno di noi può e deve portare un suo contributo di originalità, di sensibilità, di stile che arricchisce il gruppo.
Il metodo è quello di partire sempre e rigorosamente dal proprio vissuto, conosciuto e condiviso, (…).
Ci sembra di poter dire che siamo un gruppo che cresce , che vive, che cammina.
Un gruppo critico e autocritico; un mezzo importante per la nostra crescita, non un fine !”
E forse lo stile ed anche il metodo dei nostri incontri non è molto cambiato…Cambiano le persone le esperienze, le vite che vengono condivise nella ricerca e nel cammino comune.
Lo spazio per noi disponibile, per ora, non ci consente di raccontarvi di più.
Il gruppo è contattabile esclusivamente presso: incammino@gmail.com
Forse non tutti sanno che alcuni componenti del gruppo In Cammino, che esiste da oltre 23 anni, hanno dato vita al Cassero ad un’esperienza intensa con altri volontari: il Consultorio, poi ribattezzato SCOT (Servizio Counseling Telefonico Omosessuale) con l’accesso, allora unico a livello nazionale, tramite numero verde.
Con quella meravigliosa esperienza si stava disgregando, sul terreno comune del volontariato legato all’AIDS ed all’accoglienza più in generale, quella visione escludente/dicotomica che avevano molte persone (gay, credenti, non credenti) per cui, parafrasando ciò che un gay raccontò proprio durante un incontro al Cassero su fede e omosessualità, “si viene emarginati dal mondo gay in quanto credenti e dai credenti in quanto gay…”.
Erano anni in cui un gruppo di gay e lesbiche, senza chiedere a priori appartenenze o schieramenti, era unito dall’azione comune per una causa che, al di là delle diverse motivazioni personali, univa e creava solidarietà: organizzare un servizio di counseling/accoglienza e, per un certo periodo, un servizio di assistenza ospedaliera e domiciliare per persone con HIV.
Questa esperienza che citiamo è solo un esempio di questi 23 anni nel tessuto cittadino, regionale, ecclesiale, gay e lesbico.
Da un documento del gruppo In Cammino del 1985:
“Si erano incontrate:
• le nostre esigenze di reciproca accoglienza, di conoscenza vera, di solidarietà;
• i nostri desideri di condividere le diverse problematiche di vita per coglierne una dimensione “culturale” quindi non privatistica e non rivendicazionista;
• le nostre volontà di “credenti” di coniugare la nostra fede con la nostra vita, nel serio tentativo di individuare valide e possibili impostazioni etiche”
Questi tre elementi ancora rappresentano, in estrema sintesi, la ragione principale dell’aggregazione al gruppo di persone e dello stare insieme.
Negli anni sono passate dal gruppo diverse centinaia di persone e, fin dall’inizio, uomini e donne insieme. Questo è uno dei valori distintivi nell’ambito delle aggregazioni del mondo gay e lesbico.
Ancora dallo stesso documento:
“desideriamo essere e rimanere un gruppo non troppo strutturato , semplice, di persone unite, anche se diverse.
Non esistono “capi” nel gruppo, nella consapevolezza che ognuno di noi può e deve portare un suo contributo di originalità, di sensibilità, di stile che arricchisce il gruppo.
Il metodo è quello di partire sempre e rigorosamente dal proprio vissuto, conosciuto e condiviso, (…).
Ci sembra di poter dire che siamo un gruppo che cresce , che vive, che cammina.
Un gruppo critico e autocritico; un mezzo importante per la nostra crescita, non un fine !”
E forse lo stile ed anche il metodo dei nostri incontri non è molto cambiato…Cambiano le persone le esperienze, le vite che vengono condivise nella ricerca e nel cammino comune.
Lo spazio per noi disponibile, per ora, non ci consente di raccontarvi di più.
Il gruppo è contattabile esclusivamente presso: incammino@gmail.com