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mercoledì 5 dicembre 2007

La strada del possibile

Voglio lasciare anch'io la mia impronta su questo bellissimo e sempre più utile strumento a servizio del Gruppo ...Uno strumento che sarà sempre più utile anche per chi vuole solo prendere coscenza dell'esistenza di una realtà diversa, alternativa...possibile.
Vorrei avviare una riflessione proprio sulla parola "possibile".
Sono contento che la Veglia di sabata sera si sia svolta in un clima di raccoglimento, sobrietà e condivisione. Sono ancora più felice del fatto che sia svolta in una chiesa.
Solo qualche tempo fa questa cosa sembrava impossibile.
Anni fa, inaudita.
Anni ed anni fa, semplicemente impensabile.
Ebbene, la strada del "possibile" è sempre quella più faticosa, paziente...difficile.
Richiede lungimiranza, prudenza, cautela e a volte...silenzio.
L'idea "possibile" che nel messaggio d' amore di Cristo, la Chiesa possa accogliere veramente le persone omosessuali... che solo in un clima di "relazione", fiducia e reciprocità si possono aprire porte sin ora chiuse. L'idea "possibile" di non essere solo "vittime" ma attori del cambiamento...
Fanno parte di un cammino lungo e faticoso ma hanno aperto uno spiraglio di luce.
Io penso davvero che le cose possono cambiare. Ma ritengo che manchi nel mondo contemporaneo la cultura del "possibile". Penso che persino la Chiesa, perseguendo un'ottica di condanna e staticità, a volte, non sappia guardare oltre. Eppure il "possibile" è Cristo.
Il "possibile" lo vedo come una forma di radicalità. Radicalità intesa come pazienza tenace e laboriosa nel tessere, senza estremismi o integralismi, la prospettiva del cambiamento, che non deve mai perdere la componente utopica. Radicalità come necessità di chiarezza, limpidezza, sincerità dell’agire. Radicalità come coraggio nel proporre idee, gesti, fenomeni ed eventi di rottura. Radicalità come perseveranza convinta nelle possibilità dell’individuo di sovvertire, anche nel proprio piccolo, logiche e schemi di potere. Si può essere radicali anche senza urlare o insultare... Si può essere radicali nella speranza, nella fede e nel messaggio in Cristo.
Martin Luther King a proposito del "possibile", lasciò un messaggio splendido prima della sua morte, che sento molto nostro :

"Tanti fra i nostri antenati cantavano canti di libertà e sognavano il giorno in cui sarebbero potuti uscire dalla schiavitù, dalla lunga notte dell'ingiustizia (…)E cantavano così perché avevano un sogno grande e potente; ma molti di loro sono morti senza vederlo realizzato (…)La lotta c'è sempre. Facciamo dichiarazioni contro la guerra, protestiamo, ma è come se con la testa volessimo abbattere un muro di cemento: sembra che non serva a nessuno.E molto spesso, mentre si cerca di costruire il tempio della pace, si rimane soli; si resta scoraggiati; si resta smarriti.Ebbene, così è la vita. E quel che mi rende felice è che attraverso la prospettiva del tempo riesco a sentire le loro grida: "forse non sarà per oggi, forse non sarà per domani, ma è bene che sia nel tuo cuore. E' bene che tu ci provi.Magari non riuscirai a vederlo. Il sogno può anche non realizzarsi, ma è comunque un bene che tu abbia un desiderio da realizzare. È bene che sia nel tuo cuore. "

L'augurio più grande a tutti gli Incamminati e non, soprattutto in prossimità del Natale, di non spegnere mai la fiamma del "possibile"... e di aiutarmi/ci a tenerla sempre accesa.
E soprattutto grazie a chi ha lavorato anni ed anni...sulla strada del possibile.

4 commenti:

  1. Dopo avervi cercato per tanto tempo, sviato da un sito e da un indirizzo email abbandonati su Altervista, scopro stasera che siete passati vicini e io non me ne sono nemmeno accorto! Dopo tanto tempo passato a cercare una comunità accogliente dove poter vivere la mia fede senza dover indossare maschere che non voglio più portare scopro stasera che la comunità che vi ha accolto è a due passi da me! Dopo aver sperato ci fosse qualcuno che credesse come me possibile vedere un giorno cadere muri che oggi sembrano insormontabili stasera sono sicuro che c'è! Mi piacerebbe le nostre strade si incontrassero! Never

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  2. Never, le nostre porte sono aperte e saremmo molto felici di accoglierti!Sai...i muri da abbattere sono tanti...ci serve manovalanza!!!:-) Sono contento che questo blog possa essere uno strumento per rendere visibile la strada del possibile a chi la stava cercando!Spero di vederti! Contattaci!

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  3. "La strada del possibile" mi rimette in cammino; mi sollecita a fare gli ultimi passi per arrivare alla tappa per un riposo condiviso con gli amici e una bella bevuta d'acqua; mi riempie di bellezze incontrate, di persone nuove e di persone "compagne" di strada, che sono sempre nuove in ogni diversa fase del cammino. E' possibile e non è solo un problema di muri, che spesso siamo noi a farli più grandi di quello che sono, ci vuole un po' di coraggio, non aver paura di perdere due volte per riuscirne una. Che gusto avrebbe riuscire se non si è un po' anche "perso" ?
    e il bello è che ciò che è brutto è spesso origine del nuovo bello.
    Sembra ieri, ed invece è oggi, decine di anni dopo, ma con la consapevolezza che non può terminare solo quando rimuovo il problema (magari il muro, magari accettarsi, magari una bella vita di coppia con la persona amata, magari....) perchè se tutto questo ci basta ci fermiamo, ed il possibile ci aspetta solo ancora un po' più avanti.

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  4. Un decennio fa guardavo gli omosessuali con disprezzo e disgusto. Poi, ai tempi della mia esperienza in Scuola militare, dal momento che di bombe a mano e Garand non me ne fregava molto, ho fatto amicizia con un uomo splendido, presente nelle idee e non più nella carne: Pier Paolo Pasolini. Grazie a questo incontro ho incominciato a ragionare sulla condizione omosessuale. Ho iniziato a vedere il giorno, al di là degli stereotipi, anche se, per fortuna, sono ancora in cammino nella mia liberazione. Mi sono documentato e ho toccato con mano la discriminazione, patita da gay e lesbiche nella società e nella Chiesa, quale corpo di Cristo. Oggi come oggi, per tenere viva la fiamma del possibile, occorre scardinare l'ignoranza sull'orientamento omosessuale, pervasiva di molti cuori, maschili e femminili. Un'ignoranza da ovviare, con coraggio e pazienza. C'è bisogno dell'impegno di tutti.
    Un aiuto siete anche voi di
    In Cammino. Siate viva testimonianza del primato della persona, prima che della sessualità, la quale non è mai male, se non è abiura della propria inclinazione naturale. A questo San Paolo pensa nella Lettera ai romani e nella prima ai corinzi. Siate abbraccio per tutti, anche per coloro che non sono In cammino: il mondo ha i confini del nostro prossimo.

    Giovanni Panettiere
    Noi Siamo Chiesa Emilia Romagna

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