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martedì 13 gennaio 2009

18 gennaio 2009 -

2a domenica tempo ord. B
Vangelo: Gv 1,35-42
In quel tempo Giovanni stava con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: «Ecco l'agnello di Dio!». E i suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù.
Gesù allora si voltò e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: «Che cosa cercate?». Gli risposero: «Rabbì – che, tradotto, significa maestro –, dove dimori?». Disse loro: «Venite e vedrete». Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui; erano circa le quattro del pomeriggio.
Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. Egli incontrò per primo suo fratello Simone e gli disse: «Abbiamo trovato il Messia» – che si traduce Cristo – e lo condusse da Gesù. Fissando lo sguardo su di lui, Gesù disse: «Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato Cefa» – che significa Pietro.

La chiamata alla vita
All’alba della creazione, Dio aveva cercato l’uomo: “Adamo, dove sei?”. In ogni scelta della vita, il Creatore continua a chiederci dove siamo, dove va il nostro desiderio, se è rivolto alla vita o alla morte.
I due compagni del Battista avevano già orientato la loro esistenza alla ricerca del Bene, mettendosi al seguito di Giovanni. Quel giorno Dio, attraverso Gesù di Nazaret, non chiede più dove sono ma: “Che cercate?”. Nei momenti decisivi che orienteranno tutta l’esistenza, uno pensa di trovare il senso della propria vita identificandosi a una figura emblematica: la segue, sia per sposarla, sia per entrare in convento, in seminario, in una comunità d’accoglienza o in un’associazione di volontariato. Che cosa cerca? Che cosa cerchiamo tutti, che cosa ci fa alzare la mattina, ci spinge a entrare in relazione con gli altri, ci fa studiare e pregare, lavorare e giocare?
Alla domanda del Signore, i discepoli rispondono con un altro interrogativo: “Dove abiti?”, qual è il tuo modo di vivere, che garanzie ci dai? Siamo tutti alla ricerca di una vita piena, di un senso per la nostra storia che possa cambiare tutto. Eppure il più delle volte, troviamo la delusione, l’appiattimento dei nostri ideali.
Andrea e il suo compagno hanno fatto l’incontro determinante, hanno trovato Colui che tutti aspettavano, il Messia, ma loro stessi dovranno attraversare la delusione, un certo venerdì, quando quell’uomo apparirà come sconfitto anche lui dal male. Tutti cerchiamo la vita piena che è Dio, anche se non sempre sappiamo che è lui che desideriamo, che è lui la Vita della nostra vita, la forza del nostro ardore, la gioia della nostra felicità. Infatti, Dio passa sempre attraverso le sue creature e quindi solo attraverso altri esseri umani possiamo intuire la strada; tuttavia, necessariamente, dovremo abbandonare un giorno la loro guida, la loro presenza rassicurante, per trovare la vita che ci appartiene e della quale solo noi possiamo realizzare tutte le armonie.
L’uomo Gesù è stato talmente trasparente al Verbo – la Parola per la quale tutto è stato creato e sussiste – da poter affermare che lui stesso era la Vita, e lo era veramente perché seguendolo, ogni apostolo, ogni uomo, ha trovato e può trovare il segreto della propria realtà. Durante tutta la vita, dal Giordano al Getsemani, come dopo la risurrezione alla Maddalena, Cristo ha ripetuto: “Chi cercate?”. L’uomo Gesù o la Vita del Padre che s’incarna in lui?
E.Marie

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