Lieta Pasqua
nella speranza
e nella gioia.
nella speranza
e nella gioia.
Il domani contiene … la speranza di oggi!
Non lasciamoci sopraffare dalla ineluttabilità del male. Poniamo
gesti significativi di riconciliazione. Svegliamo l’aurora.
Proclamiamo sempre più con le opere e sempre meno con le
chiacchiere che Gesù Cristo è vivo e cammina con noi.
(Don Tonino Bello)
Quanti aggettivi!!! Non è che sarete uomini anche voi?(nel senso di appartenenti alla specie umana o, meglio, a quella dei primati) A che serve etichettarsi così? Perché sentite il bisogno di esplicitare delle caratteristiche? Serve forse per differenziarvi? Per contrapporvi ad altri?
RispondiEliminaE io che non mi do etichette, allora? Sarei da meno solo perché sulla mia bottiglia non c'è scritto "barolo" o "montalcino" o qualche altro nome? Non sarà certo l'etichetta ad allietare un pasto, ma ciò che c'è nella bottiglia.
A me pare che si faccia il gioco delle piccole combriccole: io sono diverso da te perchè porto il piercing, perchè ho le Nike, perchè guido l'Audi, perchè vado in vacanza a Cortina, perchè sono comunista, o ebreo, o cattolico, o porto le orecchie a sventola, o la camicia con i polsini risvoltati (come Giovanni Agnelli). Non vi pare di esagerare in così tante differenziazioni?
Meglio sempre cercare ciò che c'è di simile che non ciò che ci differenzia. Uomini, senza aggettivi, appunto.
Einstein, che i nazisti gli chiedevano a che razza appartenesse, rispose: Umana. E senza metterci aggettivi, che poi sono inessenziali.
Bhè statevi bene (nel vostro brodo, se ritenete).
Fausto Baiocco - http://faustobaiocco.blogspot.com
Ciao Fausto, paradossalmente mi trovo d'accordo con te. In tutto quello che hai scritto.
RispondiEliminaSe esiste un gruppo di omosessuali cristiani, che ha dovuto essere più o meno visibile, c'è un motivo.
E il motivo è che esiste un bisogno concreto delle persone. Non hai idea di quante persone sentano/ abbiano sentito l'esigenza di capire o sapere come sia possibile conciliare la fede cristiana e cattolica con l'omosesualità. Così vanno alla ricerca di realtà e modo di vivere "possibili". Definirsi, dare un nome a questo gruppo è più un "servizio" che la necessità sfrenata di affermare una nostra identità. Cordialmente, Andrea