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domenica 14 luglio 2013

Manca uno "sguardo d'amore".

Le parole dure, gli anatemi e i toni forti di alcuni uomini di Chiesa verso le unioni di persone dello stesso sesso possono effettivamente rimanere nel solco di una convinzione personale ideologica e teologica. Il problema però subentra quando di fronte a questi NO, non viene prospettata una possibile progettualità affettiva e d'amore per le coppie omosessuali da parte della Chiesa. Gli anatemi, senza tutto ciò, non sono attacchi ai politici, sono porte sbattute in faccia alle PERSONE. E allora, l'accoglienza e la deprecazione della discriminazione delle persone omosessuali scritte nei documenti ufficiali, non servono a nulla. Qual è la proposta pastorale della Chiesa Cattolica e della Diocesi di Bologna per una coppia di uomini o di donne che si amano? Perchè questo è il nocciolo della situazione! Possono dare anche loro un contributo alla società e nella comunità dei credenti? Se sì, in quale modo? Ma soprattutto, i sacerdoti, i vescovi, i cardinali conoscono coppie omosessuali? Manca la consocenza umana e uno sguardo d'amore quando si parla di coppie omosessuali. Il Papa direbbe che manca un po' di "tenerezza". Manca la volontà di cercare una strada nuova, inedita e coraggiosa. Ci sono realtà di dialogo e conoscenza molto positive in Italia. Perché non a Bologna? Andrea

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