Dal libro della Sapienza 11,22-12,2

Tutto il mondo davanti a te, come polvere sulla bilancia, come una stilla di rugiada mattutina caduta sulla terra. Hai compassione di tutti, perché tutto tu puoi, non guardi ai peccati degli uomini, in vista del pentimento. Poiché tu ami tutte le cose esistenti e nulla disprezzi di quanto hai creato; se avessi odiato qualcosa, non l'avresti neppure creata. Come potrebbe sussistere una cosa, se tu non vuoi? O conservarsi se tu non l'avessi chiamata all'esistenza? Tu risparmi tutte le cose, perché tutte son tue, Signore, amante della vita, poiché il tuo spirito incorruttibile è in tutte le cose. Per questo tu castighi poco alla volta i colpevoli e li ammonisci ricordando loro i propri peccati, perché, rinnegata la malvagità, credano in te, Signore.

giovedì 19 dicembre 2013

Possa la nostra casa essere la culla di Gesù!


La mangiatoia …
… è simbolo della povertà di tutti i tempi …
… però è anche il simbolo del nostro rifiuto. Nella messa di Natale ascolteremo quella frase terribile, che è l’epigrafe della nostra non accoglienza: “E’ venuto nella sua casa, ma i suoi non l’hanno accolto” (Gv 1,11).
La greppia di Betlem interpella, in ultima analisi, la nostra libertà. Gesù non compie mai violazioni di domicilio: bussa e chiede ospitalità in punta di piedi. Possiamo chiudergli la porta in faccia.
Se però gli apriremo con cordialità la nostra casa e non rifiuteremo la sua inquietante presenza, ha da offrirci qualcosa di straordinario: il senso della vita, il gusto dell’essenziale, il sapore delle cose semplici, la gioia del servizio, lo stupore della vera libertà, la voglia dell’impegno.
Lui solo può restituire al nostro cuore, indurito dalle amarezze e dalle delusioni, rigogli di speranza.
(don Tonino Bello)
A tutte/i voi un Natale ricco di quei doni che Lui ci assicura e che ci possono restituire il senso vero della vita, talvolta smarrito nelle difficoltà del quotidiano.
Buon cammino e un abbraccio
L.