Vorrei mandare a tutti i miei auguri di Natale, perciò ti chiedo di inoltrare a
tutti questa mail...
Approfitto per accompagnare gli auguri con una riflessione su questi ultimi mesi autunnali che abbiamo lasciato un po' correre senza concretizzare appuntamenti "impegnati" e costanti.
Riassumendo ciò che ne ho tratto io, direi che non ho sentito la mancanza degli appuntamenti, perchè già saturo, saturissimo, di molte altre cose (belle e brutte). Tuttavia, adesso, tirando un po' le somme mi accorgo che invece ne sento eccome la mancanza.
Perciò valuto molto sana questa "pausa", proprio perchè ha messo meglio in evidenza il valore di ciò che tentiamo di fare. Così mi viene da dire che quello che potrebbe essere importante per il futuro, secondo me, è farne una questione di qualità piuttosto che di quantità.
Come a dire che non importa nè quanti appuntamenti si riescono a fare, nè quante persone riescono a venire. Conta di più il desiderio che ciascuno ha e la tensione in ciò che chiede per sè.
Vedo infatti che anche chi non viene è comunque teso verso il gruppo un po' come "centro gravitazionale", come appartenenza, come possibilità di offerta di sè.
Voi che ne dite?
L'augurio che faccio a tutti noi è quello di poterci aiutare l'un l'altro a mantenere desta questa domanda e la speranza della risposta.
Buon Natale, Buon 2012 e un abbraccio a tutti!
Approfitto per accompagnare gli auguri con una riflessione su questi ultimi mesi autunnali che abbiamo lasciato un po' correre senza concretizzare appuntamenti "impegnati" e costanti.
Riassumendo ciò che ne ho tratto io, direi che non ho sentito la mancanza degli appuntamenti, perchè già saturo, saturissimo, di molte altre cose (belle e brutte). Tuttavia, adesso, tirando un po' le somme mi accorgo che invece ne sento eccome la mancanza.
Perciò valuto molto sana questa "pausa", proprio perchè ha messo meglio in evidenza il valore di ciò che tentiamo di fare. Così mi viene da dire che quello che potrebbe essere importante per il futuro, secondo me, è farne una questione di qualità piuttosto che di quantità.
Come a dire che non importa nè quanti appuntamenti si riescono a fare, nè quante persone riescono a venire. Conta di più il desiderio che ciascuno ha e la tensione in ciò che chiede per sè.
Vedo infatti che anche chi non viene è comunque teso verso il gruppo un po' come "centro gravitazionale", come appartenenza, come possibilità di offerta di sè.
Voi che ne dite?
L'augurio che faccio a tutti noi è quello di poterci aiutare l'un l'altro a mantenere desta questa domanda e la speranza della risposta.
Buon Natale, Buon 2012 e un abbraccio a tutti!
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