Perdonate il taglio un pò politico di questo post...D'altronde in questo momento non si può non parlare di politica, soprattutto se cattolici! Attenzione!!!Quando parlo di politica non intendo il teatrino italiano delle leggi ad personam ,dei trasformismi dell'ultimo minuto o delle vicissitudini dei partiti dello 0,5% ma di politica come vera occasione di crescita per il Paese, l'attività più alta di confronto e ascolto, d'interazione di vissuti, idee e realtà differenti. Partendo da questo presupposto posso dire che è successo qualcosa da qualche anno a questa parte che dovrebbe far riflettere i"cattolici". E' cambiato il vento. Qualche tempo fa l'idea di ecumenismo e accoglienza era ciò che si respirava nell'aria. Ora, il vento che soffia da piazza San Pietro dopo la morte di Giovanni Paolo II spinge con forza e determinazione verso la difesa delle idee, delle radici e delle identità cristiane. Papa Ratzinger ha trovato nel relativismo culturale una ragione di battaglia del suo pontificato. Ha sprontato e continua a indurre alla riflessione le coscienze dei politici, dei cittadini e dei credenti. Francamente se la questione è impostata in questo modo, non vi vedo nulla di male. Anzi, dirò di più. Anche a me spaventa e preoccupa il relativismo culturale. E' inquietante e desolante percepire il senso di vuoto che animano il materialismo,la reificazione dei rapporti umani e alcune derive pericolose della politica. Il Papa fa "il suo mestiere", quando richiama all'attenzione su questi temi. Il problema infatti non è questo, ma COME viene fatto e il volto altrettanto inquietante che il volto di questa "difesa" (quella dei valori...) assume.
Ultimamente, è inutile negarlo, la famosa difesa dei valori è diventata terra di battaglia nelle aule parlamentari. E' operazione banale identificare i paladini arruolati in battaglia: i loro nomi e cognomi li conoscono tutti. Al di là della laicità violata e mortificata, voglio scendere sul contenuto dell'agire di questi paladini della giustizia..
Farò un esempio. Prima che Prodi cadesse in Parlamento era giunta una legge pronta a minare i difficili equilibri della maggioranza. Era il pdl ( progetto di legge...niente a che fare con Berlusconi) sulla discriminazione e violenza legata all'orientamento sessuale. L'avanzamento della legge creò un vero e prorpio parapiglia, soprattutto nell'ala cattolica della maggioranza. La senatrice Paola Binetti votò mettendo a forte rischio l'esecutivo, contro la fiducia al pacchetto sicurezza che conteneva il pdl. (Lo sanno tutti che Paola Binetti è in filo diretto con il Vaticano, lei non lo nasconde neanche!).La motivazione che spinse la senatrice a votare contro fu il fatto che il riconoscimento di una discirminazione aprisse le porte a una rivalutazione generale della tematica "omosessualità" e dei diritti ad essa collegati. Ora pensiamo un attimo...Ma la famosa salvaguardia della vita e della dignità di una persona non deve esserci sempre e comunuque? O c'è una discirminazione di serie A o di serie B? Esiste una discirminazione ritenuta più tollerabile di altre? L'essere omosessuale è quindi una colpa che uno deve espiare a suon di randellate?? Forse è meglio un pestaggio in più che il riconoscimento di diritti fra due uomini o due donne che vogliono vivere insieme?
Questo esempio mi serve per mostrare come,attualmente, ci stiamo dirigendo verso una morale assai particolare. Una morale basata su ragionamenti contradditori, spesso in aperto contrasto con legge fondamentale dell'amore di Cristo . Una morale che mira al mantenimento della forma, ma tralascia il grande bisogno di sostanza.
Il paradosso, infatti ,è che questo tipo d'approccio assume un volto particolare del relativismo culturale. Mi verrebe da dire, ad esempio, che c'è relativismo culturale nel ritenere la "Difesa" una proposta principale di analisi dei problemi della realtà. Difesa che va a braccetto con la parola "condanna". Quindi attenzione, il binomio difesa-condanna non è lo stesso che ispria le teoria della "guerra giusta" o della guerra preventiva?Questa -cosa-non-è-uguale- a- me-quindi-è-giusto-cancellarla??? !!!
Sotto a questo tipo di lotta e difesa dei valori si nasconde un materialismo altrettanto inqueitante, insinuante...pericoloso e totalitario.
C'è infatti aridità nel non considerare che possa esistere amore fra due uomini, un progetto di vita, la necessità di vincoli, diritti e tutele. C'è aridità nel vedere un'unione solo nell'ambito della procreazione o del matrimonio, svilendo così tutti quei sentimenti aumententici d'amore che crescono al di fuori di questi steccati.
Tutto è legittimo, per carità...Ma è avvilente avvertire che dietro ciò c'è la regia della Chiesa.
E' comprensibilissima la necessità di fissare dei paletti morali ma questa lotta avviata al relativismo culturale non fa che alimentarlo perchè è altrettanto relativista.
Per lo meno se si ferma alla difesa e non sconfina nella proposta di conoscere ed esplorare la realtrà, diventa lotta per la conservazione di un potere.
E non c'è nulla di più triste... E voi cosa ne pensate? Ho esagerato?
Dal libro della Sapienza 11,22-12,2
Tutto il mondo davanti a te, come polvere sulla bilancia, come una stilla di rugiada mattutina caduta sulla terra. Hai compassione di tutti, perché tutto tu puoi, non guardi ai peccati degli uomini, in vista del pentimento. Poiché tu ami tutte le cose esistenti e nulla disprezzi di quanto hai creato; se avessi odiato qualcosa, non l'avresti neppure creata. Come potrebbe sussistere una cosa, se tu non vuoi? O conservarsi se tu non l'avessi chiamata all'esistenza? Tu risparmi tutte le cose, perché tutte son tue, Signore, amante della vita, poiché il tuo spirito incorruttibile è in tutte le cose. Per questo tu castighi poco alla volta i colpevoli e li ammonisci ricordando loro i propri peccati, perché, rinnegata la malvagità, credano in te, Signore.
Tutto il mondo davanti a te, come polvere sulla bilancia, come una stilla di rugiada mattutina caduta sulla terra. Hai compassione di tutti, perché tutto tu puoi, non guardi ai peccati degli uomini, in vista del pentimento. Poiché tu ami tutte le cose esistenti e nulla disprezzi di quanto hai creato; se avessi odiato qualcosa, non l'avresti neppure creata. Come potrebbe sussistere una cosa, se tu non vuoi? O conservarsi se tu non l'avessi chiamata all'esistenza? Tu risparmi tutte le cose, perché tutte son tue, Signore, amante della vita, poiché il tuo spirito incorruttibile è in tutte le cose. Per questo tu castighi poco alla volta i colpevoli e li ammonisci ricordando loro i propri peccati, perché, rinnegata la malvagità, credano in te, Signore.
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