Dal libro della Sapienza 11,22-12,2

Tutto il mondo davanti a te, come polvere sulla bilancia, come una stilla di rugiada mattutina caduta sulla terra. Hai compassione di tutti, perché tutto tu puoi, non guardi ai peccati degli uomini, in vista del pentimento. Poiché tu ami tutte le cose esistenti e nulla disprezzi di quanto hai creato; se avessi odiato qualcosa, non l'avresti neppure creata. Come potrebbe sussistere una cosa, se tu non vuoi? O conservarsi se tu non l'avessi chiamata all'esistenza? Tu risparmi tutte le cose, perché tutte son tue, Signore, amante della vita, poiché il tuo spirito incorruttibile è in tutte le cose. Per questo tu castighi poco alla volta i colpevoli e li ammonisci ricordando loro i propri peccati, perché, rinnegata la malvagità, credano in te, Signore.

mercoledì 17 dicembre 2008

Domenica 21 dic 2008

Quarta domenica di Avvento B
Vangelo: Lc 1, 26-38
In quel tempo, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: "Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te".
A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. L'angelo le disse: "Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine".
Allora Maria disse all'angelo: "Come è possibile? Non conosco uomo". Le rispose l'angelo: "Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile a Dio".
Allora Maria disse: "Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto". E l'angelo partì da lei.

Il vero Dio

Chi era Maria di Nazaret? Una ragazza la cui capacità di amare era sempre stata rivolta totalmente a Dio come al suo Bene radicale. Sembra impossibile? Ho incontrato recentemente una donna che mi raccontava che sua madre aveva preferito la sorella gemella e che lei, da piccolissima, anche se nata in una famiglia atea, si era rifugiata nella certezza dell’amore di Dio per lei.
Dell’infanzia di Maria non sappiamo nulla, ma resta certo che la sua naturale sete di amore non si è rivolta a cisterne umane. Per parlare di peccato, l’ebraico dice: “Mancare il bersaglio”. Ora tutta la nostra vita, con le sue seduzioni e ribellioni, prevaricazioni e violenze, è una continua ansia d’amore; quindi chi ha potuto, per la sua storia, indirizzare sin dall’inizio questo bisogno alla fonte stessa dell’amore, non manca il bersaglio.
Maria tuttavia doveva ancora uscire dall’immagine di un Dio che colmava la sua sete per incontrarsi con il vero Dio, il totalmente Altro che non è nulla di quanto l’essere umano può immaginare. Questa grande prova che ogni uomo sperimenta, Maria l’ha attraversata quando ha creduto che il vero Dio le chiedeva di rinunciare al suo modo di amarlo. Lei aveva probabilmente deciso di non sposarsi, come indica il testo greco che dice chiaramente: “Non conosco uomo”, in modo assoluto, non come un “non conosco ancora l’uomo”. Aveva scelto di inserirsi nella lunga teoria delle donne sterili che, nell’Antico Testamento, incarnavano la peggiore emarginazione. Forse aveva colto che la donna sterile, senza figlio per pensare a lei nella vecchiaia, doveva affidarsi a Dio solo.
Ed ecco che le viene proposto di diventare la madre del Messia, come se avesse sbagliato tutto. Eppure rimane decisa: “Non conosco uomo” e non ne conoscerò dice la sua risposta. Attende tutto da Dio, anche se Dio sembra sottrarsi alla sua speranza. Solo allora, quando tutto appare confuso, quando ogni logica scompare, viene la risposta del vero Dio: “Lo spirito stenderà le sue ali su di te”, modo biblico di parlare dello sposalizio. Maria, donna volontariamente sterile dona la luce a Cristo, di cui tutti i figli nati da madri sterili erano la figura, perché non nati dal desiderio umano, ma dalla fiducia nella fecondità di un amore rivolto al Bene assoluto.
E.Marie

Nessun commento:

Posta un commento